Il monte San Calogero, di natura calcarea, si trova a circa sette chilometri da Sciacca ed è caratterizzato da un sistema di grotte di natura carsica, uniche in Europa per la presenza di aria calda sulfurea di origine vulcanica. Il complesso ipogeo è composto da cinque grotte principali, utilizzate a scopi terapeutici fin dagli antichi Greci: le Stufe di San Calogero, la Grotta Cucchiara, la Grotta del lebbroso, la Grotta del gallo e la Grotta mastro.
L’area della Tardara che ricade tra il territorio di Sciacca e Sambuca, attraversata dal fiume Carboj, è una delle più interessanti sul piano naturalistico della Sicilia.
E’ un area molto interessante sul piano geomorfologico, caratterizzata da formazioni rocciose che risalgono al periodo del Triassico, circa duecento milioni di anni fa. Questa area è conosciuta per la bellissima gola che la taglia in due, come abbiamo detto attraversata dal fiume Carboj e per le sue spettacolari pareti alte fino a trecento metri, dagli esperti è considerata tra le più belle della Sicilia.
A nord della gola dagli inizi degli anni cinquanta vi è una diga che ha formato il lago Arancio, che viene usato per scopi irrigui. Nell’area vi sono numerose grotte ed anfratti, alcune conosciute come la Lisaredda e la Salnitro, altre invece che necessitano di ricerche e studi, anche perché l’accesso è difficile se non con le attrezzature speleologiche.
La Gola è altresì nota per ospitare importanti manifestazioni carsiche su calcare, in particolare grotte di notevole interesse speleologico. Queste trovano la loro massima espressione nella Grotta Lisarella (o Lisaredda)
Le Gole Fluviocarsiche della Tardàra sono costituite da un profondo canyon scavato dal Fiume Carboj che, a valle dell’odierno sbarramento artificiale del Lago Arancio, lo percorre nel tratto terminale del suo corso. Si tratta di una stretta fenditura, conosciuta anche come Stretta Arancio, originata dall’azione erosiva del Fiume Carboj che, nel tempo, ha scavato un’incisione profonda in media 200 metri e lunga circa 2 km. Essa divide il complesso calcareo qui affiorante in due settori, che prendono i nomi di Monte Arancio (403 m) e Monte Cirami (516 m), ubicati rispettivamente a NO e a SE della gola.